La versatilità di Forex e Dibond
Quando si parla di pannellature o supporti stampabili di uso quotidiano è quasi immediato pensare all’utilizzo del Forex. Si tratta di un materiale plastico in polivinilcloruro (PVC) espanso, probabilmente il più diffuso nel campo della pubblicità e degli allestimenti grazie al suo costo contenuto, alla facilità di lavorazione e sagomatura, alla resa di stampa. Sviluppato alla fine del secolo scorso dalla ditta svizzera 3A Composities, il Forex si presenta in forma di pannello di diversi spessori, leggero e moderatamente duttile, adatto sia ad applicazioni interne che esterne.
Un altro materiale prodotto agli inizi degli anni ’90 dalla 3A Composities è il Dibond: composto da due lamine di alluminio trattato con un riempimento in polietilene, presenta caratteristiche meccaniche e applicativi simili al Forex ma con una resa estetica decisamente migliore. Il Dibond è particolarmente utilizzato nelle pannellature ad alto impatto visivo, nelle insegne e nella segnaletica, nella produzione di stand, corner ed espositori, nell’abbigliaggio di ambienti e strutture, ecc. Con un’ampia varietà di finiture, il Dibond può essere lavorato in fresatura o stampato facilmente, ed è per questo che si ritiene particolarmente adatto per produzioni di strutture anche molto complesse.
La qualità estetica di Plexiglass e Corian
La scelta dei materiali per la realizzazione di supporti fisici – siano essi espositori, elementi decorativi o strutture più complesse – è una fase che rientra pienamente nella strategia di percezione di qualità del brand, agli occhi del target. Esprimere il massimo in termini di efficacia ed estetica, infatti, è uno degli obiettivi principali per chiunque abbia necessità di comunicare al meglio il valore sostanziale di una marca: dal flagship store allo stand in fiera, dal display-shelf al pannello didascalico di un’opera d’arte.
L’esperienza ci insegna a valutare attentamente ogni situazione, adottando il materiale che risponde al meglio al contesto espositivo e alle caratteristiche del brand. Ma, indubbiamente, alcuni materiali spiccano per percezione di qualità, presentando aspetti estremamente funzionali e in grado talvolta di produrre veri e propri effetti scenografici di forte impatto visivo.
Il Plexiglass e il Corian sono alcuni tra i migliori.
Plexiglass
Il polimetilmetacrilato (comunemente Plexiglass) è un polimero termoplastico infrangibile sviluppato intorno agli anni ’20 in Europa. Ha un’ottima resistenza e flessibilità, ed è conosciuto perlopiù per la sua capacità di simulare l’effetto di trasparenza del vetro (un materiale più costoso e soprattutto delicato). Nel mondo delle plastiche, la tipologia e l’uso del Plexiglass è paragonabile all’acciaio: le sue applicazioni sono davvero innumerevoli, grazie anche alle capacità fisiche e percettive che offre. È un materiale perfetto per dare luminosità e leggerezza ad ambienti o semplici strutture, per il suo alto indice di trasmissione luminosa (più dell’90%) e il grado di malleabilità.
Corian
Il Corian nasce alla fine degli anni ’60 nei laboratori DuPont come mix di resina acrilica e minerali naturali (il principale dei quali è l’alluminio triidrato). È un materiale molto resistente ed omogeneo, con proprietà meccaniche e termiche di indubbio valore che gli consentono di reagire molto bene a scalfiture o sollecitazioni. Inoltre, il Corian è disponibile in una gran varietà di finiture che simulano molto bene la resa estetica di materiali come il marmo o la graniglia, ed è possibile ottenere sezioni di diverse dimensioni e forme, facilmente adattabili a tutti gli ambienti o le strutture. Il Corian è un’ottima scelta in termini di percezione di qualità e caratteristiche fisiche.