Il Cane a sei zampe: la nascita del logo ENI
Lo storico logo ENI che noi tutti conosciamo nacque grazie ad un concorso di idee aperto a tutti gli italiani, nel 1952. La giuria – composta, fra gli altri, dal pittore Mario Sironi e dall’architetto Gio Ponti – decretò vincitore il cosiddetto “Cane a sei zampe“, ideato dallo scultore Luigi Broggini, sebbene questi non compaia ufficialmente per sua scelta e il logo venne presentato a nome di Giuseppe Guzzi.
Il logo del Cane a sei zampe conquistò Enrico Mattei al punto che venne successivamente associato all’intera compagnia ENI come simbolo di forza, audacia, ottimismo (e potremmo aggiungere anche un pizzico di immaginazione).
Nel 1972, il brand ENI sente il bisogno di rinnovare la propria immagine ed affida il restyling del logo allo studio Unimark e al designer Bob Noorda. Non c’è bisogno di dire, però, che il mitico Cane era ormai entrato stabilmente nell’immaginario collettivo e si sceglie saggiamente di mantenere questa icona procedendo ad una serie di interventi correttivi e di aggiornamento stilistico (linee, colori, bilanciamenti, ecc.).
Nel tempo, il Cane a sei zampe continua a subire restyling dimostrando sempre la sua efficacia simbolica. Fino a oggi, dove il Cane fuoriesce da un pannello giallo, così come il lettering ENI, denotando una tensione verso il futuro e una continua apertura al cambiamento. In un mondo che non smette di cambiare.
Un simbolo di italianità
Lavorare per ENI significa per noi entrare in un universo denso di storia, cultura, abitudini. Quando si progetta e si produce materiale con quel logo, tutto sembra assumere un significato diverso, più profondo, che scatena ricordi in ognuno di noi; perché il Cane a sei zampe è cresciuto insieme a tutti gli italiani, nel corso del tempo. C’era già quando la maggior parte di noi (anche quelli più avanti con l’età) erano ragazzi. E c’era quando il mondo ha subito l’onda della tecnologizzazione e l’era di Internet. E c’è ancora adesso.
Sono pochi i brand al mondo che possono vantare una storia così lunga e consolidata per il proprio logo. Parliamo chiaramente di loghi che non hanno subito grossissime modifiche negli anni. Ecco, il Cane a sei zampe non è mai cambiato nel suo essere; è sempre lo stesso a meno di qualche lieve intervento grafico. E ormai è davvero difficile non pensare all’Italia quando lo vediamo stampato su supporti o paline in giro per il mondo.
Il Cane a sei zampe di ENI è evidentemente uno degli elementi chiave della cultura visiva del mondo industriale italiano. Come il cavallino rampante della Ferrari o il personaggio ispirato a Renato Bialetti sulla Moka, anche il Cane di ENI è parte integrante e uno dei più forti simboli di italianità nel mondo.